Rapsodia Satanica può essere riassunta con queste parole: l’amore conduce alla morte. La protagonista, Alba d’Oltrevita fa un patto con il diavolo e rinuncia all’amore in cambio dell’eterna giovinezza. Ma quando appare una ruga sulla sua fronte, capisce di essere nuovamente vulnerabile, mortale, innamorata. L’amore è una malattia mortale.
Questo film, costruito tutto intorno alla diva del muto Lyda Borelli e al suo stile recitativo, è un’esperienza immersiva piuttosto che un cinema narrativo, denso di citazioni pittoriche che spaziano dal simbolismo ai preraffaelliti, per non dire dei riferimenti letterari alla tradizione del Faust e al decadentismo dannunziano, come pure delle citazioni del mondo del teatro e del melodramma.
Il restauro, eseguito nel 2015 dalla Cineteca di Bologna, si basa su una stampa a nitrato eccezionalmente colorata sulla quale lo stencil e la pittura a mano sembrano essere state applicate in vari strati. La straordinaria trama e i colori del film sono stati rianimati utilizzando la tecnologia di restauro digitale.
accompagnamento musicale di Daniele Furlati
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