Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Leonardo e la sfera di cristallo, conferenza a cura di Michele Di Monte, Gallerie Barberini e Corsini, Roma

La sfera di cristallo è il misterioso oggetto che il Cristo Salvator Mundi tiene in mano nell’ormai famoso, se non famigerato, dipinto recentemente attribuito a Leonardo e oggetto di controversie, dispute e interrogativi che hanno fatto il giro del mondo. Oggetto enigmatico e affascinate, appunto, come la storia del quadro, della sua fattura e del suo significato, ma, più in generale, come l’opera intera del nume di Vinci, cristallina nella sua purezza eppure sempre sorprendente nei suoi caleidoscopici effetti, apparentemente trasparente eppure sempre sfuggente e imperscrutabile.

La conferenza muove da questa immagine più che solo metaforica per indagare il carattere problematico, dialettico, conflittuale e talvolta irrisolto che attraversa la ricerca pittorica di Leonardo, ossessionato dal bisogno di vedere e di restituire alla realtà la sua piena visibilità, ma nello stesso tempo tormentato dal desiderio di conferire alla pittura – che proprio negli anni dell’attività leonardesca comincia ad affrancarsi dello status di ars mechanica – una dignità epistemica sua propria, che non sia esclusivamente quella della scienza o della speculazione filosofico-naturale.

Il difficile rapporto tra autonomia ed eteronomia dell’arte visiva prefigura così, sia pure in una forma parzialmente implicita ma perfettamente concreta, una problematica di lunga durata che assillerà teorici e pratici posteriori e riemergerà costantemente nelle successive, moderne “svolte visive” che segnano la storia e il pensiero dell’arte, delle immagini e del sapere. Leonardo stesso, e la sua opera, diventano allora una sfera di cristallo, il miroir profond et sombre, suggestivamente evocato a suo tempo da Baudelaire, che dobbiamo sempre tornare a interrogare, anche solo per riscoprire di nuovo noi stessi e la nostra eredità.

Michele Di Monte è storico dell’arte e responsabile dei programmi scientifici e didattici delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma, Palazzo Barberini – Galleria Corsini. Ha insegnato dal 2004 al 2010 “Iconografia e iconologia” all’Università Ca’ Foscari di Venezia e, dal 2005 al 2011, “Teoria e tecniche della comunicazione estetica” all’Università di Roma Tor Vergata. È attualmente docente di “Comunicazione estetica e museale” per il Master of Art della LUISS di Roma. È co-fondatore di “Sensibilia. Colloquium on Perception and Experience”. È curatore, con M. G. Di Monte, della collana “Visual Studies”, presso l’editore Carocci, e coordinatore del Visual Studies Rome Network. Si occupa principalmente di teoria e storia dell’arte (con particolare riguardo per gli studi rinascimentali e la pittura veneta), di estetica, soprattutto analitica, di ontologia ed epistemologia dell’arte, di teoria e percezione delle immagini, di Visual Culture e di museologia.

Traduzione simultanea

Prenotazione non più disponibile