Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Umberto D (regia di Vittorio De Sica, 1952, 89’, drammatico)

 Che senso ha un film come “Umberto D” in un’Italia che si sta rapidamente avviando verso il boom economico? Dal punto di vista commerciale il successo è precluso. Ormai ogni anno giunge dall’America il triplo dei film prodotti in Italia, da lì a pochi anni sarà la volta delle epopee mitologiche degli Ercole e i Maciste, i cachet dei divi sono in prepotente ascesa e la televisione incombe.

È ancora un dovere morale sbandierare al vento i panni sporchi del Belpaese piuttosto che nasconderli o lavarli in famiglia? Il sottosegretario Giulio Andreotti, gran sostenitore della rinascita del cinema italiano a patto che non sia politico, criticò duramente il film che racconta la vicenda umana del protagonista, persona anziana che cerca di affrontare con dignità e senza rassegnazione la miseria economica, il decadimento fisico, la solitudine esistenziale.

Realizzato grazie al produttore Giuseppe Amato, il film incassa forse la metà di quanto speso e risulta uno dei clamorosi flop del neorealismo italiano. Ma già all’epoca fu amato da intellettuali come Pavese e Bazin. E oggi, oltre a segnalare il remake del 2008 con Jean-Paul Belmondo e Hafsia Herzi (“Un homme et son chien”), non possiamo che celebrarlo come una pietra miliare della nostra cultura. Che commuove ancora e commuoverà sempre.

Umberto è interpretato dall’attore non professionista Carlo Battisti, nella vita professore di glottologia all’Università di Firenze.

Cast: Carlo Battisti, Maria Pia Casilio, Lina Gennari, Memmo Carotenuto, Alberto Albani Barbieri

I film sono in lingua originale con sottotitoli in turco.

logo farecinema positivo eng

Prenotazione non più disponibile