Leonardo da Vinci non ha certo bisogno di presentazioni! Pittore, architetto, ingegnere, ricercatore, filosofo, musicista, inventore. Ma anche regista, designer di moda, organizzatore di eventi, scenografo, progettista di macchine da guerra, ingegnere idraulico, costruttore di aquiloni... e via di questo passo. Per noi, abituati a dividere la conoscenza mettendo etichette a talenti e professioni, è molto difficile definire una personalità tanto sfaccettata in un'unica parola. Forse "genio" è il solo modo per definire un uomo, mito nel suo tempo come oggi, che ha continuato per tutta la vita a ricercare, ad osservare la natura con curiosità, e a stupire il mondo.
Leonardo, che genio!, scritto, diretto e interpretato da Elena Russo Arman, si prefigge di raccontare ai giovani spettatori la storia affascinante e tormentata del più grande uomo del Rinascimento che, fin da bambino, non ha mai avuto paura di sbagliare, cercando di spingersi sempre un po' più in là. Le corse sulle colline di Vinci, da bambino, e le ore passate a osservare gli uccelli in volo. Gli anni dell’apprendistato, nella bottega del Verrocchio, a Firenze e poi il primo periodo felice, a Milano, prima che la sua vita diventasse un continuo peregrinare. Nelle orecchie, sempre le parole di suo zio Francesco: “Sogna, Leonardino, sogna e forse un giorno vedrai”.
A raccontarci i successi ma anche le difficoltà di questo incredibile personaggio, è Elena Russo Arman che, come una cantastorie, ne ripercorre l'esistenza attraverso un libro pop-up che ha interamente progettato e realizzato e che avrebbe forse divertito Leonardo, sempre attento ad intrattenere e sorprendere il suo pubblico. Un grande libro chiuso che attende di essere aperto e che contiene la storia del più grande uomo del Rinascimento. Un mondo in tre dimensioni che, pagina dopo pagina, ripercorre le tappe fondamentali della vita del grande artista: l'infanzia nel villaggio di Vinci, l'apprendistato a Firenze, il periodo felice del primo soggiorno a Milano, l'incertezza e il suo continuo peregrinare, fino agli ultimi giorni alla corte del re di Francia. La scenografia e il racconto nascono dalle pagine animate del libro, ed è una bellissima metafora della lettura che apre la mente, crea dal nulla i colori e stimola la fantasia. I personaggi vivono di vita propria: escono dalle finestre, affiorano dai bassifondi, muovono arti e mani. Ognuno con la propria personalità, il proprio carattere, il distintivo timbro di voce.
Giri le pagine di questo fantasmagorico libro animato e nascono cavalli, carri, corsi d’acqua, case, porticati, palazzi, cupole, castelli, cattedrali. Carta piegata, carta tagliata. Cartoni variopinti. Una storia vera che ha il potere edulcorante delle fiabe. E fiabesca è Elena Russo Arman, narratrice davanti a bambini (dai sette anni in su) che ne seguono il racconto con occhi incantati.
Lo spettacolo fa parte dei festeggiamenti per i cinquecento anni dalla morte del grande Genio ed è una produzione del Teatro dell’Elfo-Puccini, Teatro d’arte contemporanea, che ringraziamo per la collaborazione.
Lo spettacolo, adatto a bambini da 7 anni in su, sarà in lingua italiana. Ingresso gratuito.
Dopo aver realizzato un piccolo gioiello dal titolo Shakespeare a merenda, spettacolo per bambini ma non da bambini, con il quale ci aveva fatto scoprire il dietro le quinte del Globe Theater all’epoca della regina Elisabetta I, Elena Russo Arman, attrice e performer, torna in scena con un altro piccolo grande gioeiello, Leonardo, che genio! Che per la gioia di tutti noi (anche di noi grandi…) approda all’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul. Elena Russo Arman si è formata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, con Luca Ronconi. Debutta ne L'affare Makropulos di Capek per la regia di Ronconi accanto a Mariangela Melato che nel '99 la sceglie per farle conferire il Premio Eleonora Duse come attrice emergente dell'anno. Importante l'incontro a Milano con il gruppo del Teatro dell'Elfo. Le sue interpretazioni spaziano dagli autori classici a quelli contemporanei, da Shakespeare fino a R. W. Fassbinder e Tenessee Williams, da Amélie Nothomb a Octave Mirabeau. Da diversi anni collabora con la chitarrista Alessandra Novaga con la quale ha realizzato diversi spettacoli fondati sul rapporto parola-musica firmandone la regia: il melologo Platero y yo di Mario Castelnuovo-Tedesco e Juan Ramón Jiménez e Dove sei, o musa dai Sonetti di W. Sheakespeare con musica di John Dowland.