Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Io ballo da sola (di B. Bertolucci, commedia, 113’, Italia/Gran Bretagna, 1996)

Interpreti: Stefania Sandrelli, Jean Marais, Jeremy Irons, Carlo Cecchi, Liv Tyler

Correva l’anno 1996. La radio suonava Alanis Morrisette e gli Smashing Pumpkins. Bernardo Bertolucci sceglie la figlia del cantante degli Aerosmith, Steven Tyler, come protagonista del film ”Io ballo da sola”. A 18 anni Liv veste così i panni di Lucy, un’adolescente americana che in Toscana conosce l’amore e la vera storia della sua famiglia. Io ballo da sola racconta il viaggio di una ragazza americana alla ricerca dell’identità del padre e della maturità. Comincia per Lucy un’estate di scoperte, di vecchi ricordi e nuove sensazioni, fino al raggiungimento della maturità nel finale: la scoperta del vero padre e la perdita dell’innocenza.

Indimenticabile Lucy mentre balla ascoltando le Hole, da sola appunto, nelle cuffie del suo walkman, trasformandosi così nell’emblema delle adolescenti di quegli anni. Il tipico mini dress a fiori, leggero, il passaggio all’età adulta, la ribellione, la voglia di indipendenza e la totale inconsapevolezza di cosa significhi realmente diventare grande.

Il film è anche un viaggio musicale negli anni novanta. La colonna sonora raccoglie alcuni dei migliori pezzi forgiati dal cosiddetto Bristol Sound di metà anni ’90, con contributi di Hoover, Portishead, Axiom Funk unendoli a perle del passato come Superstition di Stevie Wonder, e ancora John Lee Hooker, Nina Simone, Billie Holiday e le eteree Cocteau Twins. Perfino Bjork stava lavorando a un brano per il film, l’aveva intitolato provvisoriamente Bertolucci, poi è diventato Bachelorette ed è finito nel suo Homogenic.

Al pari di Lucy, protagonista del film è la campagna toscana, il Chianti con le sue colline, esaltata dalla fotografia dell’iraniano Darius Khondji e dalle luci che rimandano alla pittura dei fauves.