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Il tè nel deserto (di B. Bertolucci, drammatico, 138’, Italia/Gran Bretagna, 1990)

Interpreti: John Malkovic, Debra Winger, Nicoletta Braschi, Campbell Scott, Veronica Lazar

Anche quando sbaglia Bertolucci è sempre un grande autore. Non solo splendida forma, ma anche molta sostanza.

Tratto dal romanzo omonimo di Paul Bowles, pubblicato nel 1949 (col titolo The Sheltering Sky), Il tè nel deserto rappresenta un ideale capitolo secondo nella trilogia orientalista aperta da L’ultimo imperatore (The Last Emperor, 1987) e chiusa da Piccolo Buddha (Little Buddha, 1993). Il tè nel deserto racconta di un viaggio che si svolge nel 1947 e che parte da Tangeri in Marocco. A farlo sono tre personaggi americani, una coppia Port e Kit (marito e moglie, interpretati nel film da John Malkovic e Debra Winger) di artisti in crisi (lui musicista e lei scrittrice), e un facoltoso loro amico, George, interpretato da Campbell Scott. E’ un film triste ed emozionante che racconta la disperazione amorosa e la pulsione autodistruttiva.

Il viaggio che non offre soluzioni, il mistero di una cultura diversa e indecifrabile, la storia d’amore e di sesso ammantata di delusione, il deserto come simbolo di lontananza, il frustrante interrogarsi sul senso da dare alla propria esistenza sono i temi portanti del film. Il film ha avuto anche il merito di portare sul grande schermo il “popolo blu”, i Tuareg appunto, seppure la rappresentazione che ne è stata data non è stata senza controversie.

Il film vanta sequenze di rara bellezza (la splendida fotografia di Vittorio Storaro è stata premiata al BAFTA e ai Nastri d’Argento), interpreti eccezionali (perfetta la prestazione dei bravissimi Debra Winger e John Malkovich) ed una colonna sonora struggente ed efficacissima (l’arabeggiante musica di Ryuichi Sakamoto e di Richard Horowitz ha vinto ai Golden Globe).