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“Gianni Schicchi”

In occasione della chiusura del semestre di Presidenza Italiana della UE

Opera in un atto di Giacomo Puccini

“Gianni Schicchi” Opera in un atto di Giacomo Puccini Pianista: HANDE UÇAR Regia: AYŞE DAĞISTANLI e BARBARA MARENGO Maestro Concertatore: MARCO MORRONE Interpreti: Gianni Schicchi: SEMIH AŞIKRinuccio: ONUR ÖNER Lauretta: FUNDA YAZIKSIZ Nella: GAMZE ÇAVDAR Ciesca: MELIS YEGÜL Zita: MELEK AŞIK Gherardo: METIN BAYRAM Marco: MAHIR KAT Betto: KEMAL BODUR Simone: YIĞITCAN TATLIOĞLU Maestro Spinelloccio (il dottore): MERT ÖZDEMIR Notaio Amantio di Nicolao: KAMIL KAPLAN Pinellino (calzolaio): MEHMET BORAN SAVRAN Guccio (tintore): CEM BUĞDAYCI Gherardino: QUINTEN VERGEYLEN

Nella sua casa di Firenze e’ da poco spirato il ricco Buoso Donati, e i parenti che ne piangono la morte con esagerate dimostrazioni di dolore; in realtà si aspettano di essere ampiamente consolati nell’eredità. Ma Betto di Signa, il più povero di essi, ha sentito strane voci secondo le quali Buoso avrebbe lasciato ogni sua proprietà ai frati minori ed all’opera di Santa Repararata. Insospettiti e preoccupati, i parenti si mettono in cerca del testamento, e quando finalmente lo trovano scoprono la fondatezza delle loro peggiori previsioni. Il finto dolore per la perdita del parente si trasforma in autentico pianto per la perdita dell’eredità. E’ addolorato anche il giovane Rinuccio, a cui il denaro avrebbe consentito l’autorizzazione a sposare una ragazza priva di dote, Lauretta, figlia del plebeo Gianni Schicchi. Invano i parenti di Buoso si rivolgono al più vecchio di loro, Simone, affinché’ consigli loro il da farsi; Rinuccio propone di rivolgersi a Schicchi, la cui accortezza e’ ben nota. La proposta e’ male accolta perché’ la famiglia Donati non vede di buon occhio la gente plebea, ma ormai Gianni, insieme alla figlia Lauretta, è giunto nella casa del defunto, dove giunge anche, poco dopo, il medico Spinelloccio, ancora ignaro della morte del suo paziente. Non appena Gianni intuisce come volgere la situazione a proprio vantaggio, si nasconde nel letto del defunto, ne imita la voce e congeda il medico asserendo di sentirsi meglio e di voler riposare. Il piano di Gianni Schicchi viene ora messo in pratica; travestito da Buoso si mette nel suo letto, manda a chiamare il notaio, Amantio e due testimoni, davanti ai quali detta un nuovo testamento. Egli distribuisce equamente tra i parenti il denaro contante ed alcune proprietà, ma i beni più preziosi, la casa di Firenze, i mulini di Signa e la mula, li tiene per se’ mentre i parenti non possono protestare senza svelare la truffa che costerebbe loro il taglio della mano e l’esilio da Firenze. Uscito il notaio e i testimoni, Gianni scaccia i parenti inferociti che vorrebbero saccheggiare la casa ormai divenuta sua proprietà, mentre Rinuccio e Lauretta si abbracciano felici.