Ha salvato una principessa, ucciso un drago, guidato popoli, protetto nazioni. Venerato da cattolici, ortodossi, anglicani, musulmani, è patrono di Inghilterra e Portogallo e di numerose città italiane. Se per i cristiani si identifica in un eroico guerriero, per i musulmani è Al-Khadr, ovvero il profeta verde, che compare nella sura XVIII in aiuto di Mosè. Tra la comunità turca dei bektashi San Giorgio è conosciuto con il nome di Hidrellez, nome che deriva probabilmente dall’unione di due personaggi: Hidr, divinità preislamica della vegetazione e della fertilità, ed Elia, figura associata al sole. Nell’isola di Büyükada, la festa di San Giorgio è molto sentita e viene celebrata con un pellegrinaggio inter-religioso tra cattolici, ortodossi, musulmani e aleviti, presso la chiesa ortodossa dedicata al Santo.
Non male per un uomo che non è mai esistito. E che se pure fosse esistito, di certo non sappiamo nulla di lui. La Chiesa Orientale lo chiama il “Megalomartire” (il grande martire), ma le notizie sulla sua vita sono piuttosto scarne tanto che la liturgia cattolica nel 1969 lo declassò a memoria facoltativa. Le storie che lo riguardano sono quindi il risultato di elaborazioni medievali, arricchite progressivamente di dettagli.
Roberto Rusconi e Mauela De Giorgi ci accompagneranno alla scoperta di San Giorgio, delle sue molteplici vite e personificazioni, con la scorta della fortunata tradizione iconografica che, tra i propri interpreti, annovera finanche Raffaello, Paolo Uccello e Vasilji Kandinsky.
Roberto Rusconi, Università degli Studi di Roma Tre
San Giorgio: un santo tra Oriente e Occidente
Manuela De Giorgi, Università del Salento
Il guerriero e il drago: San Giorgio nella cultura figurativa bizantina, tra sacro e profano.
Roberto Rusconi è professore emerito di Storia del cristianesimo presso l’Università di Roma Tre. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica di Milano, ha insegnato Storia medioevale a Trieste, Studi francescani a Perugia, Storia del Cristianesimo a Salerno, L’Aquila, Roma Tre. È stato borsista dell’Alexander-von-Humboldt Stiftung presso i Monumenta Germaniae Historica di Monaco di Baviera e Visiting Fellow all’Institute for Advanced Study di Princeton, NJ. Ha avuto esperienze di insegnamento a Rennes, Würzburg, Notre Dame (Indiana), Budapest, Los Angeles. È membro della direzione della Rivista di storia del cristianesimo (Brescia, Morcelliana) e condirettore di Iconographica (Firenze, SISMEL), oltre a far parte del comitato scientifico di diverse pubblicazioni scientifiche e di centri di ricerca. Appartiene al comitato internazionale per l’edizione critica delle opere di Gioacchino da Fiore, edite dai Monumenta Germaniae Historica e dall’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo.
Ha promosso e coordina il progetto della “Ricerca sull’Inchiesta della Congregazione dell’Indice”, i cui materiali sono in corso di pubblicazione presso le edizioni della Biblioteca Apostolica Vaticana. Tra i suoi libri: Profezia e profeti alla fine del Medioevo (Roma 1999); L’ordine dei peccati. La confessione tra Medioevo ed età moderna (Bologna 2002); Francesco d’Assisi nelle fonti e negli scritti (Padova 2002); Chiesa, chiese, movimenti religiosi (con G.M. Cantarella – V. Polonio, Roma-Bari, 2006). Ha diretto: Il cristianesimo. Grande atlante, vol. I: Dalle origini alle chiese contemporanee (Torino 2006).
Manuela De Giorgi, dopo la laurea in Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Lecce, ha frequentato la Scuola di Specializzazione in “Tutela e Valorizzazione” dell’Università della Tuscia, a Viterbo. Nel 2002 ha conseguito un M.A. in Byzantine Studies presso il Centre for Byzantine, Ottoman and Modern Greek Studies (University of Birmingham, U.K.) con una tesi di iconografia bizantina. Nel 2006 ha discusso una tesi di dottorato in ‘Storia dell’Arte’ dal titolo La pittura tardo-comnena in Italia meridionale e Sicilia: affreschi e icone (Università del Salento). Nell’ottobre del 2006, ha vinto una borsa di ricerca post-dottorale presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz. Dal novembre 2010 è Ricercatore presso l’Università del Salento. Dal 2002 e per tre stagioni ha partecipato alla Missione Archeologica Italiana, diretta da R. Pierobon dell’Università “Federico II” di Napoli, nel territorio di Iasos e del Golfo di Mandalya – Caria, (Asia Minore) e dal 2012 fa parte della Missione Archeologica Italiana di Hierapolis di Frigia (Turchia).
Traduzione simultanea.
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